sabato 29 maggio 2010

Ligabue e Vasco Rossi i cantanti preferiti della nazionale azzurra ai mondiali in Sudafrica

Ligabue e Vasco Rossi i cantanti preferiti della nazionale azzurra ai mondiali in Sudafrica
I due rocker emiliani sono in vetta alla lista delle preferenze dell'Italia dei Mondiali, la cui canzone preferita è 'Un'estate italiana' (Notti Magiche).
Sono Ligabue e Vasco Rossi i cantanti più ascoltati dalla nazionale di calcio campione del mondo in carica. E’ quanto afferma il sondaggio redatto da Radio Italia e Samsung Electronics Italia, somministrato al gruppo di calciatori più lo staff che si allena al Sestriere per disputare i prossimi Mondiali di calcio in Sudafrica.
Agli azzurri di Marcello Lippi, inoltre, è stato chiesto qual è la canzone che maggiormente rappresenta lo spirito e la carica mondiale. Non era difficile prevede la risposta: ‘Un’estate italiana’ di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, brano che fu l’inno di Italia 90.
Oltre a Luciano Ligabue e Vasco Rossi, che hanno raggiunto la vetta delle preferenze con tredici voti a testa, nell’elenco figurano, in ordine, Jovanotti con otto preferenze e da Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Negramaro. Più staccati, invece, Renato Zero, Gianna Nannini, Elisa, Adriano Celentano, Lucio Battisti, Tiziano Ferro, gli Stadio, Piero Pelù, Gianluca Grignani e Giorgia.
Tra le canzoni che suscitano in maggior misura senso di appartenenza, emozione, e passione, troviamo ‘Il giorno dei giorni’, ‘Una vita da mediano’ e ‘Certe notti’ di Ligabue, ‘Siamo solo noi’ di Vasco, ‘Meraviglioso’ dei Negramaro e ‘Si può dare di più’ del trio Gianni Morandi – Enrico Ruggeri – Umberto Tozzi.

Sempre a proposito di ‘canzoni mondiali’, ricordiamo che l’inno ufficiale di Sudafrica 2010 è Waka Waka (This Time for Africa) di Shakira, che sarà interpretato dalla popstar colombiana in occasione dellacerimonia d’apertura dei Mondiali, l’11 giugno a Soweto (Johannesburg), prima della partita tra Sudafrica e Messico.

mercoledì 26 maggio 2010

ESCLUSIVO Anteprima Vasco Rossi

Vasco Rossi in versione cartone animato

Vasco, aggiunte nuove date a Bologna I concerti diventano sei

Vasco Rossi

La decisione presa per la grande richiesta di biglietti

Vista la grandissima richiesta di biglietti, due nuove date si aggiungono allo Europe Indoor Tour 2009/2010 di Vasco Rossi: il 2 e 3 ottobre il Blasco si esibirà alla Futurshow Station di Casalecchio, portando a sei il numero totale dei suoi concerti nel capoluogo emiliano. I due nuovi spettacoli vanno ad aggiungersi ai quattro già previsti per il 22, 23, 27 e 28 settembre. Ne dà notizia il sito ufficiale di Vasco.

Vasco Rossi diventa un fumetto

Vasco Rossi è rientrato da poco in Italia dal tour che lo ha portato in giro per l’Europa. Il suo album, “Tracks 2 – Inediti e Rarità”, è uscito otto mesi fa, ma ancora non si schioda dalle classifiche.
All’interno del disco, è contenuto il brano “Ho fatto un sogno” e proprio da questo ha preso spunto la graphic novel che ha trasformato il Blasco nazionale in un fumetto. Il libro, in bianco e nero con sprazzi di colore giallo, è pubblicato da Rizzoli-Lizard e l’introduzione è scritta da Vasco Rossi stesso: “Il fumetto è un’espressione d’arte contemporanea. Arte povera ma…buona, come la musica rock. Il fumetto è pittura leggera come la canzone, entrambe leggere e insieme profonde, se ne può consigliare l’uso (e l’abuso), non hanno controindicazioni. Portano gioia e fantasia, aiutano a combattere il grigiore quotidiano”.
Il volume mostra l’idea che il cantante ha del mondo: “Un mondo che non riesce ancora a liberarsi dai pregiudizi nei confronti del diverso e che ha bisogno di trovare un ‘colpevole’ perché non sa affrontare le colpe”.
Insieme al libro è possibile vedere in anteprima sui siti web del ‘Corriere della Sera‘ e di ‘Sorrisi e Canzoni Tv‘ anche un corto di 5 minuti, che poi uscirà venerdì 28 maggio in dvd in allegato al quotidiano e al settimanale e verrà mandato in rotazione dal 31 maggio.
“Sarà la storia di Vasco degli ultimi 20 anni”, ha raccontato al quotidiano Arturo Berrusi, il fondatore dello studio bolognese Chiaroscuro, che si occupa ormai da anni delle copertine dei dischi di Vasco, una storia di resistenza in opposizione a una dittatura fatta a “colpi di tv”. “Alla base dei due lavori – ha aggiunto – ci sono un omaggio a ‘Fahrenheit 451′ di Bradbury e al film ‘Il terzo uomo’ di Carol Reed con Orson Welles. Ma soprattutto c’è la canzone di Vasco, che riprende l’aria che si respira in giro, tradotta nell’idea di una dittatura futuribile, fatta non con armi e violenza, ma con la manipolazione dei messaggi tv”.

mercoledì 19 maggio 2010

lunedì 17 maggio 2010

Vasco A Berlino - Quanti anni hai

Vasco A Berlino - Io Perderò

PER VASCO ROSSI QUATTROMILA FAN AL TEMPODROM DI BERLINO

Vasco Rossi


Dopo Londra, Bruxelles e Zurigo, Vasco Rossi a Berlino si è presentato in gran forma. Per la prima volta il nostroBlasco si è esibito nella capitale tedesca e sarà anche l’ultima tappa dell’acclamato tour europeo. Vasco Rossi torna in Italia dopo un gran concerto, tenuto al Tempodrom davanti a circa 4 mila spettatori. Solita e amatissima la scaletta: ” Un gran bel film”, “Vita spericolata”, “Albachiara”passando attraverso “Ieri ho sgozzato mio figlio”, “Cosa vuoi da me” e per finire, dopo avere saltato per due ore sulla scena, Vasco è tornato a salutare il suo pubblico con una chitarra acustica, sulla quale ha cantato”Sally” e ‘Tango della Gelosia” mentre sui due grandi schermi ai lati del palco le immagini del cantante e degli spettatori in sala scorrevano in bianco e nero, con un grande effetto.

Cori da stadio anche nelle pause, con i fan accorsi anche dall’Italia ad urlare “Vasco, Vasco”. Numerosi anche gli striscioni dedicati al rocker di Zocca: “1524 km da Roma, ad ogni costo…per Vasco” c’era scritto su un cartello, oppure “Modena c’è” e un altro che ricordava le date più importanti della capitale Tedesca come “1989 – caduta del muro. 2006 – vittoria mondiali. 2010 – Vasco Rossi a Berlino”.

Alla fine del concerto, con grande gioia dei suoi fan Vasco ha lanciato al pubblico maglietta e cappellino rimanendo a torso nudo.
A Berlino con lui sul palco Claudio Golinelli al basso, Maurizio Solieri (chitarra), Stef Burns (chitarra), Matt Laug (batteria), Alberto Rocchetti (piano e tastiere) Andrea Innesto (sax e cori), Frank Nemola (tromba), Clara Moroni (cori).

venerdì 14 maggio 2010

Vasco a Londra - Albachiara

Vasco A Berlino - Finale concerto



Vasco Rossi, a Berlino gran finale del tour europeo

Il rocker di Zocca ha chiuso l' 'Europe indoor tour' nella capitale tedesca, davanti a 4 mila fan scatenati. Outro nostalgico con 'Sally' e 'l'immortale 'Albachiara'

Berlino, 13 maggio 2010 - La prima e ultima volta. La prima perché a Berlino non aveva mai suonato. L'ultima perché, purtroppo per i tantissimi adepti, quella della capitale tedesca è la tappa finale dell'acclamato tour europeo. Vasco Rossi torna in Italia dopo un gran concerto, tenuto al 'Tempodrom' davanti a circa 4 mila spettatori.

Solita e amatissima la scaletta: 'Un gran bel film', 'Vita spericolata e 'Albachiara' in chiusura. Passando attraverso 'ieri ho sgozzato mio figlio' e 'Cosa vuoi da me'. Ma anche 'Delusa', 'Deviazioni', 'Sally', 'Tango della gelosia' o novità come 'Sto pensando a te' o 'Ad ogni costo'.

Cori da stadio anche nelle pause, con ‘’Vasco, Vasco’’ urlato a perdifiato da spettatori arrivati in massa anche dall’Italia, come raccontano i numerosi striscioni appesi alle balconate della grande struttura per concerti, ‘sold out’ da mesi. ‘’1524 km da Roma, ad ogni costo...per Vasco’’ c’era scritto su un cartello, steso vicino a un ‘’Modena c’e’’’ e un altro di torinesi. ‘’1989 - caduta del muro. 2006 - vittoria mondiali. 2010 - Vasco Rossi a Berlino’’ recitava invece lo striscione con le presunte date importanti dell’ultimo ventennio per la capitale tedesca.

A Berlino con lui sul palco Claudio Golinelli al basso, Maurizio Solieri (chitarra), Stef Burns (chitarra), Matt Laug (batteria), Alberto Rocchetti (piano e tastiere) Andrea Innesto (sax e cori), Frank Nemola (tromba), Clara Moroni (cori).

Per finire, dopo avere saltato per due ore sulla scena, Vasco ‘Blasco’ Rossi e’ tornato a salutare il suo pubblico con una chitarra acustica, sulla quale ha cantato 'Sally' e 'Tango della Gelosia' mentre sui due grandi schermi ai lati del palco le immagini del cantante e degli spettatori in sala scorrevano in bianco e nero, con un grande effetto retro’-romantico.

giovedì 13 maggio 2010

Vasco 11 Maggio Torino Un Senso

Vasco 11 Maggio Torino La Nostra Relazione

Vasco 11 Maggio Torino Anima Fragile

Vasco Zurigo Stupendo

Vasco Berlino Il Mondo che Vorrei

Vasco A Berlino - Albachiara-

Palermo: Miccoli starà fermo per 3/4 mesi

Il giocatore, visitato a Roma, verrà sottoposto domani ad un artroscopia

Palermo: Miccoli starà fermo per 3/4 mesi

Fabrizio Miccoli dovrà stare fermo per un periodo da tre a quattro mesi. Questa la diagnosi, dopo la visita effettuata in mattinata dall'attaccante del Palermo a Villa Stuart: “Il professor Pier Paolo Mariani ha confermato la diagnosi strumentale clinica - si legge nel comunicato - di una lesione parziale focale del legamento crociato posteriore del ginocchio destro”.

Il giocatore, che si è infortunato domenica scorsa nel match contro la Sampdoria, sosterrà un leggero intervento chirurgico: “Il professor Mariani ha deciso di provvedere ad un intervento in artroscopia solo di rinforzo del legamento crociato posteriore interrotto che verrà effettuato domani mattina. Se dovesse essere tutto confermato la prognosi per il calciatore varierà tra i tre ed i quattro mesi”.

Tutto esaurito per Vasco a Berlino Quattromila fan al Tempodrom

Vasco Rossi (Daniele Badolato / Lapresse)


BERLINO, (13 maggio) - 1524 km da Roma, ad ogni costo... per Vasco. Questo, uno degli striscioni mostrati ieri al Tempodrom di Berlino da uno dei quattromila fan che hanno acclamato il cantante italiano Vasco Rossi. Il rocker, in concerto per la prima volta nella città tedesca si è esibito nell'ultima tappa estera dell'Europe Indoor Tour.

Il rocker non si è risparmiato, e i suoi fan accorsi numerosi anche dall'Italia hanno partecipato a gran voce al programma aperto da Un gran bel film e chiuso da Vita spericolata e Albachiara. Inoltre i successi di sempre Ieri ho sgozzato mio figlio, Cosa vuoi da me, Delusa, Deviazioni, Sally, Tango della gelosia o canzoni più recenti come Sto pensando a te o Ad ogni costo.

Cori da stadio anche nelle pause, con «Vasco, Vasco» urlato a perdifiato dagli spettatori arrivati in massa dall'Italia, come raccontavano i numerosi striscioni appesi alle balconate del Tempodrom esaurito da mesi. “1524 km da Roma, ad ogni costo...per Vasco” c'era scritto su un cartello, steso vicino a un “Modena c'è” e un altro di fan torinesi che indicava le date dell'ultimo ventennio ritenute più importante per la città tedesca “1989 caduta del muro, 2006 vittoria mondiali, 2010 Vasco Rossi a Berlino”.

Dopo Londra, Bruxelles e Zurigo, Vasco a Berlino si è presentato in gran forma. Alla fine del concerto, con grande gioia dei suoi fans, si è liberato del cappellino e della maglietta, gettandoli in pasto al pubblico e rimanendo a torso nudo. Senza mai perdere la sua aria gaudente, trasgressiva e ironica il rocker ha inframezzato monologhi alla performance musicale. Ha confessato di chiamarsi così per via di un compagno di prigionia del padre nella guerra in Germania, ha preso le difese dei peccatori con citazioni bibliche «Vecchio e Nuovo Testamento condannano il vizio, non il peccatore» e con un riferimento ai governanti ha ricordato che nei dieci Comandamenti c'è scritto «non rubare» e non «vietato fumare».

Un divieto peraltro molto poco rispettato ieri sera al Tempodrom dai fan del cantante. Con lui sul palco sono saliti Claudio Golinelli al basso, Maurizio Solieri (chitarra), Stef Burns (chitarra), Matt Laug (batteria), Alberto Rocchetti (piano e tastiere) Andrea Innesto (sax e coro), Frank Nemola (tromba) e Clara Moroni (coro). Dopo avere saltato per due ore sul palco, Vasco Rossi è tornato a salutare il suo pubblico con una chitarra acustica, mentre sui due grandi schermi ai lati del palco le immagini del cantante e degli spettatori in sala scorrevano in bianco e nero.

martedì 11 maggio 2010

Londra in delirio per Vasco Rossi

Più di ottomila fan al teatro "Apollo"

Per il suo debutto Oltremanica, Vasco Rossi ha mandato i fan in delirio. Tanto che i corpulenti buttafuori del teatro "Apollo Hammersmith" di Londra non avevano mai visto una cosa del genere: più di ottomila persone, stipate all'inverosimile, con atmosfera da stadio, sigarette accese nonostante i divieti, striscioni e cori. Unconcerto indimenticabile.

Il rocker emiliano ha ricambiato tanta adorazione, regalando una serata memorabile. Alle 20 in punto la bandè salita sul palco, investendo i presenti con il consuetorock duro, senza orpelli. Con le magiche riflessioni poetiche di Vasco, semplici ma che restano in testa, anche per la autenticità nel suo modo raccontarle.

A 58 anni, non ha perso un milligrammo della sua forza dirompente e dissacrante degli esordi: l'attacco con "Un gran bel film" infiamma immediatamente l'atmosfera, seguita da "Ieri ho sgozzato mio figlio" e "Cosa vuoi da me". La band che ruota intorno alle chitarre hard rock di Maurizio Solieri e Stef Burns picchia giù duro, per la gioia dei fan, che eplodono con il vecchio classico "Bollicine" e tirano fuori accendini e stelle filanti per "Gli angeli" o "Un senso".

Vasco - che ora porterà questo Europe Indoor Tour aBruxelles, Zurigo e Berlino - regala le canzoni più amate ("Delusa", "Deviazioni", "Stupendo"), ma anche le novità come "Sto pensando a te" e l'inedita "Ad ogni costo". Tutte amate, tutte cantate a squarciagola senza risparmiarsi.

"Sally" dà il via a un intermezzo acustico, prima del gran finale con "Vita spericolata" e "Albachiara". Alla fine improvvisa pure uno spogliarello, restando a torso nudo dopo aver lanciato cappello e camicia tra la folla.




mercoledì 5 maggio 2010

Iron Man 2


Io sono Iron Man” così, con lo svelamento dell’identità non più segreta, si chiudeva la storia del film precedente e così si apre quella di questo nuovo capitolo. Tony Stark è Iron Man e ora, dopo 6 mesi, che la notizia è di pubblico dominio il governo e le compagnie concorrenti, non troppo liete che la pace nel mondo sia mantenuta da un deterrente che non gli appartiene, tentano di appropriarsi dell’armatura: “Ho privatizzato con successo la pace” risponde Stark a chi lo accusa di essere fuori dal controllo statale. Non è tuttavia questo il problema più grosso del miliardario con l’hobby del supereroismo. Il palladio, elemento utile a far funzionare l’armatura, lo sta lentamente uccidendo inquinandogli il sangue e il brillante inventore non riesce a trovare un rimedio. Come se non bastasse, nel mezzo di una corsa automobolistica promozionale, a turbare la pace mondiale si presenta Ivan Vanko, figlio di un vecchio collaboratore di Howard Stark (il padre di Tony), colmo di rancore, volontà di vendetta e in possesso dei brevetti originali di molte invenzioni della Stark.
Nel 2008 Iron Man fece segnare una delle punte più alte del cinema d’azione degli ultimi anni, raccogliendo il quasi unanime consenso di pubblico e critica per come raggiungeva tutti gli obiettivi del film d’intrattenimento all’americana: avvincere con l’azione, affascinare con un protagonista carismatico in cui volersi immedesimare, divertire e smuovere sentimentalmente. Il team capitanato da Jon Favreau, nel quale spiccava la forma smagliante di Robert Downey Jr., sembrava aver ritrovato lo smalto dell’intrattenimento della Hollywood degli anni ‘80 fondendo il meglio del cinema del frat pack con il fascino che è proprio dei supereroi da fumetto.
Lo stesso non si può purtroppo dire di Iron Man 2, che seguendo la tipica scansione del cinema supereroistico (dopo un primo episodio che narra le origini dell’eroe viene un secondo più denso di eventi e personaggi che mette in crisi e infine consolida la figura protagonista) gioca al raddoppio con l’idea di aumentare il gradimento. Ma così non è.
Uno dei pochi cambi fatti al team creativo nel passaggio da un film all’altro riguarda gli sceneggiatori: arriva Justin Theroux (che alle spalle ha la collaborazione a Tropic Thunder) e se ne vanno i 4 realizzatori del precedente. Scelta curiosa che si ripercuote in una scrittura non eccellente: molte sottotrame raccontate in maniera non impeccabile, molti personaggi, un trionfo di ammiccamenti al futuro film sui Vendicatori, molti dialoghi non eccezionali e poca azione appesantiscono inevitabilmente il film e, cosa peggiore, tolgono quel misto di arroganza e autoironia che rendeva unico il film precendente. I cattivi da uno diventano due: oltre a Vanko, specchio del Tony Stark inventore, c’è anche Justin Hammer, che è lo specchio del Tony Stark imprenditore, mentre gli alleati raddoppiano e a soffrirne è il rapporto tra Tony e Pepper Potts, ormai ridotto alla solita macchietta da battaglia dei sessi e lontanissimo da quell’amaro e romantico menage a due che li univa.
Iron Man 2, insiste e preme su tutti quegli elementi che avevano fatto il successo del primo, portando ogni situazione e ogni personaggio al suo paradossale estremo. La conseguenza è che si perde quell’aura di apparente spontaneità che rendeva godibile il racconto di un uomo che vola in un’armatura tecnologica a favore di una compiaciuta sufficienza. La prova evidente è data dalle molte sequenze che replicano i momenti topici del primo film ma che non ne sono all’altezza. Anche lo showdown finale con la nemesi di turno (un Mickey Rourke perfetto tanto quanto lo era Jeff Bridges) si risolve in poco e senza vero coinvolgimento.


Link Megavideo: Parte 1-Parte 2

Link Megaupload: Parte 1-Parte 2

Vasco Rossi: conquisto Londra (che non voleva il nostro rock)


Vasco Rossi Tour Europe Iindoor

«L’America ha fatto di tutto per scoraggiare l’esportazione all’estero dei talenti di altri Paesi»


LONDRA — Missione Inghilterra, compiuta. «Come a Bob Dylan è vietato suonare in Cina, anche a me per 20 anni è stata negata Londra. Una volta addirittura mi dissero che se non avevo il permesso di soggiorno mi avrebbero considerato un clandestino. In passato, negli Usa, mi hanno perfino censurato il video "Gli spari sopra". Quanti meno problemi avevano i Duran Duran ad esibirsi a Sanremo...».

Perché mai tutti questi ostacoli?
«Ne sono convinto: è uno dei tanti "regali" che ci ha lasciato l’America dopo la Seconda guerra mondiale. Favorire qui da noi l’importazione della musica anglosassone e scoraggiare l’esportazione all’estero dei nostri talenti. Comunque sia, adesso ce l’ho fatta». Ed eccolo, Vasco Rossi, sul palco dell’Hammersmith Apollo Theatre, dove ieri ha tenuto il suo sospirato concerto davanti a circa novemila persone. Tutto esaurito, per il rocker italiano, che finalmente si è tolto lo sfizio di far rimbalzare le sue canzoni tra le pareti di una sala londinese. Ma adesso Vasco ha un’impresa ancora più grande da realizzare: organizzare la «resistenza» per combattere chi ha deciso di rendere illegale ogni tipo di musica. È il disastroso futuro tratteggiato in un fumetto (che uscirà il 26 maggio per la Rizzoli-Lizard) che ha per protagonista proprio il signor Rossi, intitolato «Ho fatto un sogno» e ispirato al brano omonimo.

Sembra più un incubo...
«Effettivamente — esordisce Vasco —. La storia che ho immaginato rimanda agli scenari già ipotizzati da Ray Bradbury in "Fahrenheit 451" e da George Orwell in "1984". Anche il video legato al mio brano "Ho fatto un sogno" sarà sotto forma di graphic novel e avrà la stessa trama del fumetto».

E così lei si ritrova a contrastare una dittatura che vieta la musica.
«Non solo. Quel governo obbliga la gente anche ad essere televisivamente felice».

Vale la pena spendere qualche parola in più sull’argomento.
«Al di là della metafora, la tv è ormai il modello di riferimento per eccellenza. È uno strumento potente, che forma le coscienze, che è capace di condizionare milioni di persone. Sarebbe meglio che la televisione fosse autonoma e indipendente come gli altri tre poteri, quello esecutivo, quello legislativo e quello giudiziario».

Nel fumetto i «ribelli» hanno la meglio sui tiranni: nella realtà, invece, cosa succede?
«Penso che prima o poi le persone troveranno degli anticorpi per sottrarsi al dominio della televisione. Anche perché ormai siamo quasi alla frutta».

Sta lavorando a qualche antidoto?
«Finanzio una rivista letteraria, Satisfiction, e cerco di sensibilizzare gli altri alla lettura. Certo, è più faticoso che vedere telefilm, ma i romanzi, le poesie, i saggi ti allargano la mente. Prima anch’io mi lasciavo bombardare dalla tv e facevo confusione tra Ben-Hur e Robin Hood».

In attesa che si arrivi a calcolare lo share delle presenze nelle librerie, facciamo zapping: cosa pensa del caso Morgan?
«È intelligente, non è fasullo ed è bravo, non tanto nel comporre canzoni, quanto nel costruirsi un personaggio maledetto come il Dorian Gray di Oscar Wilde».

E del caso Aldo Busi-Isola dei famosi?
«Un grande intellettuale che ammiro tantissimo e che si diverte a provocare: in questo ci somigliamo».

Per finire, il caso Roman Polanski...
«È stato il regista del video tratto dal mio brano "Gli angeli". È una persona splendida e quando gli sei accanto riesce a trasmetterti un senso di solarità. Io gli affiderei le chiavi di casa mia. Arrivare a trattarlo come un mostro è da folli. Ma tanto si sa che dietro tutta la faccenda ci sono le tensioni tra Usa e Svizzera sul segreto bancario».

Negli Anni ’80 Vasco Rossi era considerato dai benpensanti «pericoloso», uno che con la sua musica istigava i ragazzi ad assumere droghe. Lei come si definirebbe, un bravo o cattivo maestro?
«A differenza della tv, gli artisti non formano le coscienze, piuttosto finiscono per incarnare una sorta di coscienza collettiva. Si trasformano in un megafono dei sentimenti che albergano in ogni singolo fan. Insomma, io credo di essere solo un cronista dell’anima».

A proposito di anima e sentimenti, quanto ha sofferto per amore?
«Tantissimo, e succede ancora adesso: mi porto dietro il male di vivere. Ma forse è giusto così: in qualche modo devo pagare per il grande successo che ho avuto».

C’è una donna che più di ogni altra le ha procurato dolore?
«Eccome se c’è, Paola Panzacchi. Una storia che risale a quando avevo vent’anni: mi ha distrutto. Le ho dedicato diverse canzoni: "Incredibile romantica" ("sei un’inguaribile romantica, un po’ isterica, però simpatica, certo unica..."). Ma ero ancora tenero nei suoi confronti. In seguito composi "Brava" ("sei riuscita a farmi credere che tu fossi pulita, mentre in realtà giocavi solamente, spero che ti sia divertita..."). Poi la liberazione con "Io no" ("quando penso come alla fine mi hai ridotto tu... quando penso a come mi hai preso in giro...") con tanto di finale più che esplicito: "Io no, io no, io no, io non ti perdonerò"». Preceduto però da altre due confessioni: «Io non ti lascerò mai... Io non ti dimenticherò».


È il giorno di Roma-Inter: si assegna il primo titolo!


Stasera si gioca la finale di Coppa Italia. Qui Inter: Sneijder out a causa del problema al retto femorale. Nessun rischio per l'olandese. Qui Roma: Burdisso al posto di Cassetti. E Toni va ancora in panchina. Questione sicurezza: agenti in borghese e 600 steward e l'Olimpico, ancora tutto esaurito, diventa blindato

ROMA, 5 maggio - C'è un giallo Sneijder alla vigilia di Roma-Inter. Mourinho in conferenza stam pa ha annunciato che l'olandese non sarà in campo, facendo capire che dopo le due ga re della scorsa settimana contro il Barcel lona e la Lazio, ha avuto un riacutizzarsi del problema muscolare al retto femorale sinistro. La notizia ha mandato in fibril lazione la tifoseria nerazzur ra che temeva di non avere l'olandese per la finale del 22 a Madrid contro il Bayern Monaco. In realtà non è da escludere addirittura una presenza in campo dell'ex Real Madrid per la partita di stasera. O dal 1' o partendo dalla panchina. Wesley non vuole assolutamente mancare, ha rassicu rato i compagni e verificherà stamani le condizioni del muscolo.

LA RIFINITURA - Ieri pomeriggio, in un Fla minio blindato per i circa 200 tifosi neraz zurri accorsi ( a bordo campo presente Mennea, amico del tecnico di Setubal), ha preferito non rischiare e si è sottoposto so lo a terapie, ma oggi la storia potrebbe es sere diversa. Insomma Mourinho, in un cli ma di tensione con la Roma, ha voluto far pretattica e il colloquio avuto a favore di telecamere e fotografi con il dottor Combi prima dell'inizio della seduta non è stato ca suale, ma volto a sottolinea re l'assenza di quello che è considerato il giocatore chiave dell'Inter. Rischiarlo con la Roma sarebbe un az zardo troppo grande? Anche in passato sembrava così e poi Sneijder è andato in campo. Magari succederà anche stavolta...

QUI ROMA - Sembra tutto troppo facile. La Roma con il quattro-due-tre-uno spallet tiano per provare a portare nella bache ca di Trigoria la decima coppa Italia che, nel caso, consentirebbe anche di cucire sulla maglia la stella d’argento. Claudio Ranieri, come sempre del resto, ieri non ha dato un’indicazione che fosse una sul la Roma che stasera manderà in campo dall’inizio contro l’avversaria di sempre, ennesimo faccia a faccia tra Inter e Ro ma che in questi ultimi anni hanno gio cato contro fino quasi a stancarsi. Il tecnico romanista dovrà fare a meno di Marco Cassetti, squalificato, nel ruolo di esterno destro basso, con Cicinho rispedi to in Brasile nel mercato di gennaio e Marco Motta che di fatto è stato boccia to dallo staff tecnico, non può esserci un altro sosti tuto che non sia l’ex interista Nicolas Burdisso che anche in maglia gialloros sa, in passato, qualche partita da ester no l’ha giocata (una volta anche a sini stra). Lo spostamento dell’argentino pro muove automaticamente Philippe Me xes al centro della difesa in coppia con Juan. Sulla fascia sinistra John Arne Rii se, e chi altri se no?, il norvegese che in questa stagione sta giocando a livelli da stakanovista puro. Non c’è da discutere neppure sul nome dei due mediani, sa ranno Pizarro e De Rossi, con il cileno che avrà più compiti di regia, mentre il biondo di Ostia avrà maggiore licenza di sostenere la manovra offensiva.

600 STEWARD - Saranno prese le massi me misure di sicurezza per la par tita di questa sera. Ispezioni ac­curate ad opera di Polizia e Cara binieri, delle unità degli artificie ri e unità cinofile specializzate in operazioni di antisabotaggio e or dine pubblico sono state attuate all’Olimpico già ieri sera, in vista della finale di Coppa Italia di og gi. La Questura di Roma monito rizza la situazione e predispone un servizio di sicurezza alla stre­gua delle altre partite di cartello di questa stagione, in particolare Roma- Inter e Lazio-Roma che si sono disputate recentemente.

IL VERTICE - Ieri è intervenuto il Capo di Gabinetto della Questura, Filippo Santarelli: «Si è svolto un tavolo tecnico tra tutte le forze coinvolte all’evento. Una riunone che ha visto presenti esponenti della Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Mu nicipale, Vigili del Fuoco, Comu ne di Roma, delle due squadre di calcio, della Lega e del Coni. Avremo l’ausilio di un elicottero che riprenderà le immagini dal l’alto e che saranno subito girate in Questura per la valutazione. Saranno impegnate anche Polizia stradale e ferroviaria per assicu rare un sicuro e tranquillo percor so ai tifosi. Ci saranno agenti den tro e fuori lo stadio, in borghese, in divisa e in tenuta antisommos sa, insieme a 600 steward previsti». Insomma la situazione è tenuta sotto controllo dalle forze dell’or dine, «come per gli incontri di Champions League, che hanno dato buoni risultati», ha concluso Santarell.

Notizia dal Corriere dello Sport

Italia, terminato lo stage Lippi fa prove di tridente


Si è conclusa con delle prove tattiche sul campo della Borghesiana la due giorni di stage dei 29 azzurri convocati dal Ct della Nazionale. Il tecnico prova prima Camoranesi-Borriello-Quagliarella, poi Iaquinta-Gilardino-Di Natale e, infine, Pepe-Pazzini-Di Natale

ROMA, 5 maggio - Si è conclusa con delle prove tattiche sul campo della Borghesiana la due giorni di stage dei 29 azzurri convocati dal ct della Nazionale italiana, Marcello Lippi. Nell'ultimo allenamento, durato poco più di un'ora, non solo giri di campo e torello, ma anche delle prove tattiche in cui il tecnico viareggino ha provato diverse soluzioni offensive.

LO SCHEMA - Tra i tridenti provati - anche se lo schema somigliava più a un 4-2-3-1 che ad un classico 4-3-3 -, dapprima Camoranesi-Borriello-Quagliarella, poi Iaquinta-Gilardino-Di Natale, forse il più accreditato in vista del Sudafrica, e infine Pepe-Pazzini-Di Natale. Dopo il rompete le righe, adesso gli azzurri si ritroveranno a Torino il 23 maggio per l'inizio del raduno mondiale.

Notizia dal Corriere dello Sport

martedì 4 maggio 2010

From Paris With Love


Assistente dell’ambasciatore americano a Parigi, James Reeves sogna di fare l’agente segreto. L’occasione si presenta per un summit internazionale quando gli viene affidato un partner, Wax, dai metodi non proprio convenzionali…
From Paris With Love é un assaggio di quello che l’Europa Corp ha in cantiere per gli anni a venire. Con una faraonica Cinecittà parigina in costruzione, la casa di produzione e distribuzione di Luc Besson mira a contrastare il dominio americano nei film d’azione. Lo fa tuttavia in maniera quasi caricaturale, con gli stessi metodi ma senza la profondità dell’immaginario hollywoodiano. Diretto da Pierre Morel, regista di District B13, il demenziale film d’azione ambientato in banlieue, e del campione al botteghino statunitense Io vi troverò, From Paris With Love é una corsa ironica e ritmata tra sparatorie e inseguimenti. La trama regala un colpo di scena ben architettato ma il contrasto tra Johnatan Rhys Meyer, funzionario elegante e preciso, e John Travolta, poliziotto clown, conciato in maniera improbabile, deriva spesso nel cartoonesco, quasi nella serie B. Per la cronaca, Wax fuori dal finestrino durante un inseguimento in autostrada, parla al cellulare puntando un bazooka. La deriva é comunque consapevole e la buona dose di spesso ingiustificata violenza sembra indicare un pubblico da home video.
Parigi dovrebbe d’altra parte essere al centro della vicenda ma contrariamente a un film di James Bond, dove i luoghi determinano la costruzione delle scene spettacolari, il film di Morel non fa che mostrare qualche amenità sulle banlieue e Chinatown, riuscendo a integrare la città nell’azione giusto in un simpatico inseguimento sui tetti in ghisa. Come in Io vi troverò, lo sguardo sulla metropoli resta in bilico tra il turistico e l’esotico, il che é abbastanza paradossale per una produzione francese. A riprova che lo strano metodo produttivo impostato da Besson ha come principale obiettivo il mercato americano, c’é che dalle sale parigine, From Paris With Love é sparito dopo poche settimane.






La nuova Juve di Benitez con Torres e Mascherano



Da Liverpool, insieme al tecnico, possono arrivare i suoi due pupilli. Per la difesa si guarda a Kjaer, Bonucci, Rafinha e Vargas. Afellay e il jolly Bastos nomi caldi per il centrocampo, in avanti Dzeko in pole, ma c'è anche Pazzini. Addio a Poulsen, Camoranesi, Sissoko, Molinaro, Trezeguet. Buffon può essere ceduto, al suo posto Lloris del Lione o Rodriguez del Villarreal


ROMA, 1 maggio - Ottanta milioni. Il tesoretto di An drea Agnelli, “vecchio” tifoso e nuovo presidente, l’uomo che intrec cia la storia e il futuro di una grande squadra e di una grande famiglia. Ot tanta milioni da investire senza au mentare il capitale: cessioni pesanti e ingaggi risparmiati per incrementa re il gruzzolo e raggiungere la quota. Ottanta milioni, so prattutto, che non af fiorano da indiscre zioni incontrollate, ma dalle parole ric che di promesse di John Elkann. Ottanta milioni per rifondare la Juventus, per can cellare una cattiva stagione e inaugurare un ciclo vin cente.

L’ALLENATORE - La società ha deciso: Rafa Benitez in panchina. Accordo pronto, nodi economici sciolti, lista dei collaboratori scremata: non fosse per le possibili barricate del Liver pool, l’annuncio sarebbe già pubbli co, invece si viaggia tra ammissioni e dubbi, timide certezze e prudenti al ternative. Di sicuro, sulla squadra che sta nascendo c’è l’impronta niti da dell’allenatore spagnolo: è il puz zle degli obiettivi, prima dei summit svelati e degli spifferi, a confermare la serietà della sua candidatura.

IL PORTIERE - Ormai non è un segre to: se arriverà un’offerta invitante, Gigi Buffon sarà sacrificato. Sembra va fantascienza, è un’ipotesi di lavo ro. Base d’asta: venti milioni. Se qual cuno bussa e il portiere parte, l’inca stro è pronto: Hugo Lloris, numero uno dell’Olympique Lione, oppure Diego Lopez Rodriguez del Villarreal. Perdono quota le piste made in Italy: i “vice” az zurri Federico Mar chetti e Salvatore Si rigu.

LA DIFESA - Un cen trale da affiancare a Giorgio Chielli ni (complicata la permanenza di Fa bio Cannavaro) e due nuovi esterni. Al primo identikit corrispondono i volti giovani di Simon Kjaer del Pa lermo e Leonardo Bonucci del Bari (proprietà Genoa); per le fasce inte ressano Rafinha, terzino destro dello Schalke 04, e Juan Manuel Vargas, cursore mancino della Fiorentina. Sul brasiliano c’è la possibilità di nuove riflessioni (è stato rinnovato il prestito di Martin Caceres), mentre sul peruviano la stretta è forte: sem bra orientato infatti a sfilare comun que la maglia viola, Fabio Grosso potrebbe essere sacrificato oppure sci volare in panca, l’alternativa è l’ex Domenico Criscito che la Juve può riscattare dal Genoa. Sarà ceduto a titolo definitivo, invece, Cristian Mo linaro, adesso in prestito allo Stoccar da.

CENTROCAMPO - Via Christian Poul sen. Via Mauro Camoranesi. Via Mo hammed Sissoko che ha una buona valutazione e che non comporterà scompensi tattici es sendo atteso Javier Mascherano, vecchio obiettivo bianconero e legatissimo a Benitez. Affiancherà Felipe Melo, confermato, e Claudio Marchisio in un centrocampo a tre (che Diego dietro le punte trasformerebbe in rombo) op pure comporrà con il brasiliano una cerniera a due dinanzi alla difesa (di segno tattico completato da tre tre quartisti e una sola punta). Non me ravigli, il sistema di gioco in embrio ne: Benitez è un cultore del 4-4-2 ma l’eclettismo lo ha sempre caratteriz zato. Sovente ha cambiato modulo, anche giovedì sera contro l’Atletico Madrid ha scelto il 4-2-3-1. D’altron de, tra i punti cardine dell’avventura bianconera, c’è la volontà-necessità di “recuperare” Diego, restituirlo agli antichi splendori, e anche per questo sembrano essersi attenuati i contatti allacciati per esterni di asso luto spessore: Ibrahim Afellay del Psv e Michel Bastos del Lione (che in realtà è un’ala duttilissima: all’occor renza terzino, mediano, trequartista). In realtà, proprio ieri, in Inghilterra hanno rilanciato l’ipotesi Valon Be hrami, centrocampi sta di fascia destra del West Ham.

ATTACCO - Sarà, pro babilmente, il settore più “mosso”. David Trezeguet lascerà To rino dopo dieci stagio ni e persino l’irricono scibile Amauri po trebbe salutare davanti a un’offerta adeguata. Resterà Alessandro Del Piero, ma l’anagrafe lascia supporre il part-time. Così, al centro dell’attac co, nei sogni bianconeri (che coinci dono però con i progetti) c’è Fernan do Torres, pure lui legatissimo al tec nico del Liverpool ma il prezzo eleva to e la concorrenza agguerrita (Man chester City in pole) minano la sug gestiva trattativa: la prima alternativa - Edin Dzeko - è tuttavia di elevatissima qualità. Seguiti anche Giampaolo Pazzini e un altro pupillo di Rafa, l’olandese Dirk Kuyt. Con fermato Vincenzo Iaquinta.

Notizia dal corriere dello sport




La città verrà distrutta all’alba Film Streaming Megavideo




Link Megavideo:http://www.megavideo.com/?v=WME4C08C

Milan, ora è toto allenatore


Piace Van Basten, ma c'è anche Allegri


Se bastassero carisma e appeal la partita potrebbe già chiudersi qui: fuori Leonardo dentro Van Basten, il Milan sempre e comunque ai milanisti e per di più perfetta continuità di immagine, charme e pensiero. Per ora però solo suggestioni, non molto di più: c'è l'idea, c'è la tentazione, c'è in fondo anche la voglia di rischiare - perché in fondo di rischio in un certo senso si tratterebbe visto che la carriera di Van Basten in panchina si riassume in 4 anni da ct dell'Olanda e una stagione all'Ajax chiusa con le dimissioni dopo aver fallito la qualificazione in Champions.

Ci sta riflettendo il presidente Berlusconi e ci sta ragionando sopra lo stesso Van Basten, fermo dalmaggio 2009, il problema sta semmai nell'ingaggio dell'olandese, alto, più alto dei parametri stabiliti, e in una linea programmatica su cui non ci sarebbe completa sintonia.
Motivi che fanno della soluzione interna, quella con Filippo Galli, la più valida e la più attuale: nessun problema sull'ingaggio e progetto ampiamente condiviso, specie per quanto riguarda la valorizzazione e la promozione di alcuni giovani della Primavera molto interessanti.

Ragionamenti buoni soprattutto in tempi d'austerità, tempi in cui il contenimento dei costi porta con sé anche il nome di chi milanista non è ma piace da sempre, il nome cioè di Massimiliano Allegri, e frena invece quello di Spalletti che dallo Zenit San Pietroburgo potrebbe liberarsi solo a caro prezzo.
In ogni caso, ciò che è certo è che il dopo Leo è già iniziato.

Notizia mediaset sport

iPad a quota 1 milione. Il predominio di Microsoft a rischio?

Steve Jobs l’ha fatto ancora. Ha tirato fuori dal suo cilindro un altro dispositivo innovativo, lo ha spacciato come rivoluzionario e, grazie ad un battage pubblicitario più unico che raro, lo ha trasformato nell’ennesimo oggetto del desiderio tecnologico capace di attrarre il pubblico come api al miele.

Ci riferiamo chiaramente ad iPad, che secondo gli ultimi dati forniti da Apple, ha raggiunto la ragguardevole cifra di un milione di unità vendute nel primo mese di commercializzazione (solo negli USA). Numeri forti, fortissimi, che stanno a significare una cosa molto importante: gli utenti hanno recepito il formato tablet e cominciano ad apprezzarlo. Forse anche più del dovuto.

Alla luce di ciò, il nostro pensiero non può andare che andare alla recente cancellazione di HP Slate e Courier, i due tablet sponsorizzati e prodotti da Microsoft che dovevano rappresentare la vera – forse unica – alternativa ad iPad e che invece non vedranno mai la luce (Slate potrebbe vederla, ma con WebOS come sistema operativo e non piùWindows 7). Una mossa sciagurata che potrebbe costare caro al colosso di Redmond, forse anche il predominio nel mercato degli OS.
Un’iperbole? Può darsi, ma la situazione non è da prendere sotto gamba. Se il tablet di Cupertino dovesse continuare a crescere senza una vera concorrenza ad ostacolarne l’ascesa sul mercato, presto Microsoft potrebbe ritrovarsi a fare i conti con un mucchio di nuovi utenti ammaliati dal mondo Apple e “costretti” a comprare unMac per fare pendant con la loro scintillante tavoletta e – perché no? – con il loro splendido telefonino multi-touch.

Certo, per ora i numeri non lasciano adito a dubbi. Windows è l’OS più utilizzato al mondo e nessuno sembra essere così forte da contrastare lo strapotere di Microsoft, ma la mela avvelenata è ancora lì sul tavolo e se qualcuno non la toglie in tempo, c’è il rischio che molte persone cadano in tentazione e decidano di darle un bel morso.

Notizia da Geekissimo

Mondiali Sudafrica 2010 il calendario completo

Tutte le date e gli orari delle partite dei Mondiali giorno per giorno


CITTÀ DEL CAPO, 4 dicembre - Questo il calendario della Coppa del Mondo di calcio Sudafrica 2010 (11 giugno-11 luglio). Gli orari delle partite sono indicativi perché la Fifa si è riservata il diritto di cambiarli in base alle convenienze.


GRUPPO A
11 giugno
(Johannesburg, 16.00): Sudafrica-Messico
11 giugno (Città del Capo, 20.30): Uruguay-Francia
16 giugno (Pretoria, 20.30): Sudafrica-Uruguay
17 giugno (Polokwane, 13.30): Francia-Messico
22 giugno (Rustenburg, 16.00): Messico-Uruguay
22 giugno (Bloemfontein, 16.00): Francia-Sudafrica

GRUPPO B
12 giugno
(Johannesburg, 13.30): Argentina-Nigeria
12 giugno (Port Elizabeth, 16.00): Corea del Sud-Grecia
17 giugno (Bloemfontein, 16.00): Grecia-Nigeria
17 giugno (Johannesburg, 20.30): Argentina-Corea del Sud
22 giugno (Durban, 20.30): Nigeria-Corea del Sud
22 giugno (Polokwane, 20.30): Grecia-Argentina

GRUPPO C
12 giugno
(Rustenburg, 20.30): Inghilterra-Stati Uniti
13 giugno (Polokwane, 16.30): Algeria-Slovenia
18 giugno (Johannesburg, 16.00): Slovenia-Stati Uniti
18 giugno (Città del Capo, 20.30): Inghilterra-Algeria
23 giugno (Port Elizabeth, 16.00): Slovenia-Inghilterra
23 giugno (Pretoria, 16.00): Stati Uniti-Algeria

GRUPPO D
13 giugno
(Durban, 16:00): Germania-Australia
13 giugno (Pretoria, 20.30): Serbia-Ghana
18 giugno (Port Elizabeth, 13.30): Germania-Serbia
19 giugno (Rustenburg, 13.30): Ghana-Australia
23 giugno (Johannesburg, 20.30): Ghana-Germania
23 giugno (Nelspruit, 20.30): Australia-Serbia

GRUPPO E
14 giugno
(Johannesburg, 13.30): Olanda-Danimarca
14 giugno (Bloemfontein, 16.00): Giappone-Camerun
19 giugno (Durban, 16.00): Olanda-Giappone
19 giugno (Pretoria, 20.30): Camerun-Danimarca
24 giugno (Rustenburg, 20.30): Danimarca-Giappone
24 giugno (Città del Capo, 20.30): Camerun-Olanda

GRUPPO F
14 giugno
(Città del Capo, 20.30): Italia-Paraguay
15 giugno (Rustenburg, 13.30): Nuova Zelanda-Slovacchia
20 giugno (Bloemfontein, 13.30): Slovacchia-Paraguay
20 giugno (Nelspruit, 16.00): Italia-Nuova Zelanda
24 giugno (Johannesburg, 16.00): Slovacchia-Italia
24 giugno (Polokwane, 16.00): Paraguay-Nuova Zelanda

GRUPPO G
15 giugno
(Port Elizabeth, 16.00): Costa d'Avorio-Portogallo
15 giugno (Johannesburg, 20.30): Brasile-Corea del Nord
20 giugno (Johannesburg, 20.30): Brasile-Costa d'Avorio
21 giugno (Città del Capo, 13.30): Portogallo-Corea del Nord
25 giugno (Durban, 16.00): Portogallo-Brasile
25 giugno (Nelspruit, 16.00): Corea del Nord-Costa d'Avorio

GRUPPO H
16 giugno
(Nelspruit, 13.30): Honduras-Cile
16 giugno (Durban, 16.00): Spagna-Svizzera
21 giugno (Port Elizabeth, 16.00): Cile-Svizzera
21 giugno (Johannesburg, 20.30): Spagna-Honduras
25 giugno (Pretoria, 20.30): Cile-Spagna
25 giugno (Bloemfontein, 20.30): Svizzera-Honduras

OTTAVI DI FINALE
26 giugno
: a Port Elizabeth (16.00): 1A-2B (=1); a Rustenburg (20.30): 1C-2D (=3)
27 giugno: a Bloemfontein (16.00): 1D-2C (=4); a Johannesburg (20.30): 1B-2A (=2)
28 giugno: a Durban (16.00): 1E-2F (=5); a Johannesburg (20.30): 1G-2H (=7)
29 giugno: a Pretoria (16.00): 1F-2E (=6); a Città del Capo (20.30): 1H-2G (=8)

QUARTI DI FINALE
2 luglio
: a Port Elizabeth (16.00): 5-7 (=C); a Johannesburg (20.30): 1-3 (=A)
3 luglio: a Città del Capo (16.00): 2-4 (=B); a Johannesburg (20.30): 6-8 (=D)

SEMIFINALI
6 luglio
: a Città del Capo (20.30): A-C (=W1)
7 luglio: a Durban (20.30): B-D (=W2)

FINALE TERZO POSTO
10 luglio
: a Port Elizabeth (20.30): L1-L2

FINALE
11 luglio
: a Johannesburg (20.30): W1-W2